Colori e alimentazione: l’importanza dei cibi colorati nella nostra dieta

I colori permeano la nostra esistenza, sembra che l’uomo primitivo quando ancora non aveva raggiunto la fase eretta vedesse in bianco e nero, distingueva solo il chiaro dallo scuro e il giorno dalla notte. Procedendo con l’evoluzione e conquistando la stazione eretta si acuisce anche la vista e inizia a distinguere i colori prima il blu, poi il giallo, il rosso e il verde e poi via via tutti gli altri colori.

COLORI E ALIMENTAZIONE

CENNI DI STORIA E COLORI

Le pitture rupestri d’Altamira e di Lescaux risalenti a circa 15000 anni fa, che attestano la conoscenza e l’utilizzo di pigmenti colorati, rossi, bruni, gialli, neri e bianchi, si suppone fosse utilizzato anche il verde, estratto dai vegetali che potrebbe non essersi conservato fino ai giorni nostri.
E’ evidente che l’evoluzione umana segnò un progresso anche nella tecnica di produzione di materie coloranti e un accrescimento del loro impiego a scopo estetico-decorativo e magico-religioso.

Nell’ antichità più una società era stabile e strutturata, più l’uso sociale del colore, dei suoi codici e del suo simbolismo era rigidamente stabilito.
Dalle più antiche strutture di villaggi primitivi, alle civiltà via via più strutturate giungendo fino a Roma la casa dell’uomo è sempre stata colorata con colori caldi, mentre i templi colorati con tinte più fredde, per arrivare alle stupende vetrate delle cattedrali gotiche.

Gli antiche greci erano abili tintori, i poemi omerici indicano Nausicaa che indossa vesti a colori vivaci, drappi purpurei gettati sui troni, abiti plumbei per il lutto, navi nere con i fianchi vermigli e la prua azzurra. Anche gli dèi in Omero hanno appellativi colorati: Poseidone è “chioma azzurra”, Apollo è “spada d’oro”, Zeus ha i sopraccigli color “ceruleo”.

La civiltà fenicia, il cui stesso nome indica un colore: “Fenici” significa in greco “gente del paese della porpora” e sono indicati nell’ Antico Testamento con l’appellativo di “Cananei” cioè “Rossi”, si fece agente diffusore in tutto il bacino del Mediterraneo di tessuti colorati in particolar modo di quelli tinti in color porpora, che costituì l’industria più importante di tutta la fenicia, celebre in tutto il mondo antico.
Il popolo fenicio abitava in città variopinte, si abbigliava con vesti multicolori, decorava ceramiche e terrecotte con colori smaglianti, aveva fatto della sua patria “La tintoria del Mediterraneo” ed era esso stesso conosciuto dai popoli antichi come ”la gente del paese della porpora”.

Per ciò che riguarda l’Italia numerosi resti di piante coloranti, ritrovati nei frammenti di tessuti della palafitta di Ledro in Trentino, fanno supporre l’esistenza, già in tempi preistorici, di una produzione tintoria che si perfezionò e diffuse nei secoli seguenti, dapprima per opera delle colonie della Magna Grecia, poi per opera degli Etruschi.

Dagli Etruschi, che dominarono gran parte della penisola, di cui purtroppo nulla è giunto intatto sino a noi, restano alcune tombe in discreto stato di conservazione. Illustrano momenti di vita come il gioco, il banchetto, la danza, gli arredi e le architetture, utilizzando l’azzurro del lapislazzuli, il rosso dell’ossido di ferro, il nero del carbone.

Roma, che all’ epoca del periodo di grande splendore degli Etruschi, era ancora una comunità dedita all’ agricoltura e alla pastorizia, entrò in contatto con questo popolo ricevendone i primi insegnamenti sulle arti. Con la crescita di Roma come repubblica, l’utilizzo del colore nell’ abbigliamento assume un’importanza sociale, i colori della toga indicavano l’appartenenza a un ordine, o il lutto, o una carica pubblica: era “pura” cioè bianchissima, quando il cittadino romano doveva distinguersi dagli stranieri e dagli schiavi negli affari politici; era “nera” quando indicava il lutto, e “purpurea” con ricami d’oro per i generali trionfatori.

In età imperiale si ebbe un lusso sfrenato testimoniato sia dalle decorazioni dei palazzi patrizi, con utilizzo di marmi spesso decorati a colori contrastanti che formavano disegni, rosoni e motivi geometrici, sia nell’abbigliamento. Le donne romane usavano preziose sete tinte e ricamate, e gioielli in oro arricchiti da pietre preziose e paste vitree con effetti importanti di policromia.

Nel corso dei secoli la “questione colore” seguì percorsi diversi: l’assunzione di colori simbolici nei riti magico-religiosi; l’estrazione; la fabbricazione di sostanze coloranti naturali e artificiali; negli abiti, negli stemmi, nelle bandiere; e infine la descrizione e la classificazione dei colori in sistemi geometrici e in codici numerici.

A tutte queste attività di osservazione e codificazione si sono dedicati nelle varie epoche scienziati, artisti, filosofi, fisici, sociologi, psicologi ecc. tra cui spiccano Leonardo, Kircher, Newton, Goethe, Steiner e molti altri, per quanto riguarda l’occidente, ma lo studio dei colori si è sviluppato anche nell’antica Cina e in India con l’Ayurveda.

IL SIGNIFICATO DEI COLORI

Il significato dei colori è insito nella conoscenza di una natura che include l’uomo ed è universale.

Dobbiamo a Isaac Newton la scoperta di come un raggio di luce bianca passando da un prisma di vetro posto in una camera oscura subirà una scomposizione determinata dalle diverse rifrazioni delle componenti cromatiche, dando luogo a fasci di luce colorati che vanno dal rosso al violetto.

Alla nascita ognuno di noi possiede dei “colori base” potremmo dire genetici, questi colori esprimono il cromatismo naturale cui siamo soggetti, il nostro temperamento, il nostro carattere fondamentale.

Ci sono individui invernali, autunnali, primaverili o estivi, se s’impara ad ascoltare il nostro corpo, si riesce a interpretarne i bisogni.
Nel momento in cui aumenta la nostra sensibilità verso i colori, siamo in grado di capire di cosa abbiamo bisogno in un determinato momento.

Essere in sintonia con il proprio colore e accogliere dentro di sé il mondo dei colori aiuta ad entrare in sintonia con l’armonia dell’universo.

Fisiologicamente i tre colori fondamentali sono: il rosso, il verde e il blu, infatti i coni contenuti nel nostro occhio che sono deputati alla visione diurna, sono di tre tipi e ciascun tipo è sensibile a un colore, il primo al rosso, il secondo alle lunghezze d’onda che vanno dal giallo al verde, il terzo a quelle che vanno dal blu al violetto.

I colori complementari sono quei colori che creano il massimo contrasto possibile, sono i colori opposti che danno l’idea di armonia:

  1. Giallo-viola,
  2. giallo arancio-blu viola,
  3. arancione-blu,
  4. rosso arancione-blu verde,
  5. rosso-verde,
  6. rosso viola-giallo verde.

Anche nel nostro linguaggio abituale sono presenti i colori diciamo per esempio “dare colore alla nostra vita”, parliamo di film gialli e di romanzi rosa, ci definiamo bianchi dalla paura o rossi dalla rabbia, gialli d’invidia e verdi dalla bile. E se in banca siamo in rosso, vediamo tutto nero! Per non parlare di quando “siamo al verde”!

Lo spettro solare si divide in:

  1. Colori caldi: rosso, arancione e giallo
  2. Colori neutri: verde
  3. Colori freddi: blu, indaco, viola.

I COLORI E IL CIBO

COLORI E ALIMENTAZIONE

CREDIT FOTO: ETSY

Anche l’alimentazione è influenzata dai colori che ci guidano nella scelta degli alimenti che spesso scegliamo in base al nostro stato d’animo, un piatto ben presentato stimola associazioni di tipo emotivo.
Attraverso il colore dei cibi possiamo determinare se proviamo attrazione o repulsione nel caso in cui sia per esempio guasto.

I colori della frutta e della verdura sono determinati da pigmenti che corrispondono ai fitonutrienti che contengono che producono effetti benefici sul nostro organismo e svolgono importanti funzioni per la nostra salute.

FRUTTA E VERDURA COLORATA

Lo spettro dei colori della frutta e della verdura è compreso tra 5 grandi categorie: non a caso i nutrizionisti consigliano 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, che dovrebbero essere costituite proprio da una porzione di ciascun colore: bianco, giallo, rosso, viola e verde.

  1. I vegetali bianchi: pere, funghi, porri, aglio, cipolla finocchi, cavolfiore ecc, contengono Quercetina, che appartiene alla classe dei Flavonoidi, utilizzata nella medicina tradizionale per rinforzare il tessuto osseo, è antiossidante e antinfiammatoria.
  2. I vegetali giallo/arancio: zucca, ananas, peperoni carote, limoni, albicocche, meloni ecc. contengono Betacarotene che rinforza e mantiene la salute dei tessuti, aumenta le difese del sistema immunitario ed è benefico per la vista.
  3. I vegetali rossi: pomodoro, melograno, barbabietola, anguria, uva, peperoni, rapanelli, lamponi ecc, contengono Licopene e Antocianine utili per proteggere i vasi sanguigni e il cuore.
  4. I vegetali verdi: lattughe, cicorie, asparagi, carciofi, spinaci, kiwi, ecc. contengono Clorofilla e carotenoidi utili come antiossidanti e eliminano i radicali liberi e di grande aiuto per il sistema immunitario. La Clorofilla in particolare rinforza le difese immunitarie, è antianemica, favorisce la cicatrizzazione dei tessuti, aumenta la resistenza fisica durante uno sforzo, consigliata agli sportivi.
  5. I vegetali blu/viola: melanzane, mirtilli, more, prugne, carote, ecc. Contengono Antocianine che nella medicina tradizionale vengono impiegate per contrastare il colesterolo, per ridurre e contrastare la permeabilità capillare, in caso di febbre, infezioni e raffreddori.

Ogni colore genera in noi sensazioni e reazioni fisiologiche diverse, sia positive che negative, studiate sotto l’aspetto psicologico da studiosi come i già nominati Goethe e Steneir.

La prima pietra per la moderna cura con i colori la pose nel 1878 l’americano Dr. Edwin Babitt che pubblicò un libro, e raggiunse con esso fama mondiale.
L’inglese Theo Gimbel scoprì che le piante irradiate con il colore rosso crescevano molto velocemente in principio, ma rallentavano la crescita in seguito. Queste piante, irradiate con la luce rossa avevano inoltre un sapore amaro.
Con le irradiazioni verdi crescevano rapidamente ma appassivano ben presto, mentre le piante trattate con le radiazioni blu diventavano più alte e più forti, e avevano un sapore più gradevole.
Il danese Niels Finsen applicò la cura dei colori ai malati di vaiolo, che opportunamente trattati svilupparono in minima parte delle cicatrici permanenti.

Nel 1877 in Inghilterra Downs e Blunt scoprirono l’effetto che la luce ultravioletta ha sui batteri, e sempre impiegando i raggi ultravioletti ebbero molto successo nella cura del rachitismo.

In Germania, lo specialista in cromopuntura Peter Mandel elaborò una cromoterapia molto efficace; egli irradiò i punti dell’agopuntura con colori, trattando malattie anche gravi, attraverso una penna cui vengono posti dei puntali colorati.

Lo svizzero Max Luescher elaborò un metodo, universalmente riconosciuto, in cui dimostrò come i colori evochino risposte universali.

LE RISPOSTE UNIVERSALI DEI COLORI

IL ROSSO

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Il rosso: incarnato nel sangue che continuamente fluisce nel nostro corpo e che informa costantemente, conduce al riconoscimento di ciò che è buono per la vita da ciò che non lo è, e quindi ci spinge in avanti verso la conquista del nostro spazio vitale e, contemporaneamente ci fa tornare indietro attraverso il rifiuto di cose lesive o compromissive per il nostro sviluppo o la nostra incolumità.

Presso tutti i popoli l’osservazione del sangue versato durante la guerra e la caccia e la comparsa della morte che accompagnava il suo spargimento dimostrò la reciprocità tra il sangue e la vita, tanto che il simbolismo dell’uno divenne intercambiabile con quello dell’altro.

Il rosso è associato all’istinto, al desiderio, alla sessualità, accelera il polso, alza la pressione arteriosa, aumenta la frequenza cardiaca.

E’ indicato:
per combattere le malattie da raffreddamento, l’asma, la bronchite; per l’inappetenza, per le anemie, negli stati ipotensivi, in carenza d’energia. Stimola la circolazione sanguigna e la produzione d’emoglobina. Antireumatico. Stimola l’attività tiroidea. Per accelerare il processo di guarigione di ferite o piccole ustioni

E’ collegato al primo chakra: leggi anche -> PRIMO CHAKRA 

L’ARANCIONE

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L’Arancione è un colore secondario composto di rosso e giallo, attua quindi una riunificazione della forza pulsionale del rosso con quella radiante del giallo, è un colore più discreto non è così provocante come il rosso né così appariscente come il giallo, l’archetipo dell’arancione manifesta il passaggio conoscitivo da un ambito all’altro.

E’ un colore liberatorio ed è usato per sublimare l’energia sessuale, quindi quest’energia non viene repressa ma trasformata ad un livello superiore, pensiamo alle tonache dei monaci buddisti.
E’ equilibrativo non statico ma dinamico, poiché coniuga l’intenzionalità volitiva del rosso con la capacità operativo-espressiva del giallo.

E’ un colore “sociale”, che distingue persone piuttosto estroverse, che amano la compagnia, comunica allegria e ottimismo, è espansivo, unisce energia fisica e saggezza, l’archetipo dell’arancione rappresenta il “giusto mezzo” dell’intelletto consapevole.

E’ indicato:
per la digestione e l’eliminazione dei gas intestinali. Facilita il flusso mestruale (nell’amenorrea) e la produzione di latte materno. Mobilizza il metabolismo del calcio ed è un buon coadiuvante nell’osteoporosi. In caso d’esaurimenti nervosi fisici e mentali. Stimola la tiroide. Utile in caso di reumatismi, gotta, prolassi e stiramenti muscolari. Riduce il tasso di glucosio nel sangue.
Durante un periodo di studio intenso aiuta a fissare l’attenzione.

E’ collegato con il secondo chakra: LEGGI ANCHE-> SECONDO CHAKRA 

IL GIALLO

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Il Giallo è il colore più caldo, più vitale, più espansivo, lo s’indossa quando si desidera essere notati, è un colore attrattivo, e dà sensazioni di vitalità ed energia.

Il giallo, tende a creare lo spazio, la sua convibrazione riscalda l’anima, la dilata, facendola diventare raggiante, estensiva.
Il giallo richiama il sole, quindi il valore solare; immaginiamo un campo di fiori gialli che “alzano” il proprio colore verso il sole.

Il giallo chiarifica e purifica, è il colore del “vedere chiaro” chiarezza mentale, intellettuale e spirituale. Rappresenta la selettività, la creatività, la capacità di scelta, è associato alla parte sinistra del nostro cervello e aiuta a stimolarla.

In alchimia l’opera al giallo è definita CITRINITAS e questa particolare fase dell’iter iniziatico ha un gran valore coscienziale e viene definita in “sincerità d’intenti”.
In ogni tradizione il giallo è associato all’oro, simbolicamente colore sacro, quindi l’aspetto “alto” del giallo.
Il giallo-oro è anche il colore dell’eternità, l’oro-luce è spesso associato come simbolo alla conoscenza.

Diventeremo “vero oro” solo se sapremo non affezionarci troppo a quello “falso”, se sapremo superare la prova della citrinitas quindi della lealtà, della sincerità, della libertà rispetto alla gelosia all’invidia e ai piccoli giochi di potere.

E’ indicato:
nei disturbi digestivi, epatici, e biliari.

Elimina il gonfiore addominale; aiuta in caso d’indigestioni. Espettorante, antimucolitico, vermifugo, antimicotico, antiparassitario anche intestinale. Ripristina la flora batterica.

Aumenta le difese immunitarie. E’ un ottimo antiacido.
In tutte le situazioni in cui vi è una chiusura emotiva. Buon ricostituente energetico generale.

E’ associato al terzo chakra: LEGGI ANCHE -> TERZO CHAKRA

LEGGI ANCHE -> INSALATA DI PASTA E CRUDAIOLA DI POMODORI E MOZZARELLA

IL VERDE

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Il Verde, il colore della terra definita “il pianeta verde”. E’ il colore centrale dello spettro, dividendo esattamente i colori caldi da quelli freddi.

E’ un colore secondario, composto dai due primari giallo e azzurro; utilizza la forza del giallo, la luce del sole, e quella dell’azzurro espressa dall’acqua e compie un’opera trasmutativa permettendo la Fotosintesi Clorofilliana.

Per definizione “nutre la vita” alimentandola e rinnovandola, in un equilibrio dinamico, non statico. Un processo che trasforma l’energia luminosa in energia chimica non ha niente di passivo.
Si dice che stare nel “verde”, in un ambiente naturale, rivitalizza e tonifica ma è anche il colore del rinnovamento.

E’ il colore sacro dell’Islam.
In ambito alchemico, con il termine VIRIDITAS, opera al verde, s’intende la fase dell’Opera in cui ci troviamo a incontrare i nostri nemici interiori, e quindi dovremo con fermezza e costanza liberarci dalle illusioni egoiche e dai loro condizionamenti.

Una tavola di smeraldo è la materia in cui è scritta la Vera Grande Opera, attribuita ad Ermete Trismegisto.

Racconta il mito che Lucifero, l’Angelo più bello e sapiente di tutti, tradito il proprio compito, “perse”, nell’atto della caduta, la meravigliosa gemma di smeraldo che gli adornava la fronte; essa finì nelle acque dell’Oceano primordiale che, da allora, divenne la sede della Sapienza Sacra, Universale.

E’ indicato:
nei disturbi digestivi, epatici, e biliari.

Elimina il gonfiore addominale; aiuta in caso d’indigestioni. Espettorante, antimucolitico, vermifugo, antimicotico, antiparassitario anche intestinale.

Ripristina la flora batterica.

Aumenta le difese immunitarie. E’ un ottimo antiacido.
In tutte le situazioni in cui vi è una chiusura emotiva. Buon ricostituente energetico generale.

E’ associato al quarto chakra: LEGGI ANCHE -> QUARTO CHAKRA

LEGGI ANCHE -> INSALATA DI BROCCOLI E LENTICCHIE GERMOGLIATE

L’AZZURRO

Scendi nel tuo mare, sali nel tuo cielo” dicono i sufi, ed è un bellissimo modo per descrivere l’Azzurro, colore che ha in sé un doppio movimento, l’azzurro del cielo che sull’ orizzonte si fonde con l’azzurro del mare.

L’azzurro include e spazia. Questo PUNTO D’UNIONE è l’orizzonte metafisico della condizione umana: il cielo esprime la spinta ideativa, immaginativa dell’archetipo, mentre il colore del mare, quell’emozionale, partecipativa.

Anche in natura questo colore sembra immateriale, poiché sia l’aria sia l’acqua sono incolori, una sorta di “inconsistenza” tangibile che evoca una “consistenza” spirituale.

E’ il colore che si collega all’ archetipo della Grande Madre, che avvolge, abbraccia, riporta alla profondità dei sentimenti, alla serenità.

Se sapremo convibrare con i “suggerimenti” aerei, celesti dell’archetipo ogni emozione trasmuterà diventando stato coscienziale.

E’ indicato:
in tutti gli stati febbrili, in caso di irritazioni e arrossamenti epiteliali; per eritemi, eczemi, psoriasi.

Riduce il prurito anche d’origine allergica, la tachicardia.

Antinfiammatorio, antisettico, antipiretico, antidolorifico; in tutte le manifestazioni sostenute da germi patogeni.
Agitazione motoria, tensione nervosa, irritabilità, confusione mentale.
Stimola la fantasia, la creatività e le elaborazioni artistiche.

IL BLU

Per tradizione il Blu definisce lo stato meditativo, condizione in cui sì da modo allo spazio “interiore” di manifestarsi.
Goethe descriveva il blu come un colore passivo, prossimo al buio, al nero. A differenza del nero che evoca una totale mancanza di luce, il blu è l’immagine della tenebra vista attraverso la luce.

Durante la notte il cielo assume una colorazione blu profonda, fa innalzare il nostro sguardo verso un punto infinito, non delimitabile.
Ci sentiamo soli dinnanzi alla grandezza dell’universo, quel blu profondo ci accoglie, e proviamo una sensazione di gioia e di disagio, d’ammirazione per le bellezze del creato.

Il blu imprime all’animo umano una spinta elevativa.

Il blu ci invita ad una ricerca da compiere al nostro interno, a ricercare una “verità” già insita in noi. Se saremo in grado di accogliere le suggestioni che il blu ci porta, ritroveremo il nostro ruolo interattivo rispetto alle nostre “origini Celesti”, e nel nostro cielo interiore sorgeranno dei “segni” inequivocabili che c’indicheranno il percorso, aiutandoci nel nostro andare verso il centro “divino” del nostro essere.

E’ indicato:
in tutti gli stati febbrili, in caso di irritazioni e arrossamenti epiteliali; per eritemi, eczemi, psoriasi.

Riduce il prurito anche d’origine allergica, la tachicardia.

Antinfiammatorio, antisettico, antipiretico, antidolorifico; in tutte le manifestazioni sostenute da germi patogeni.
Agitazione motoria, tensione nervosa, irritabilità, confusione mentale.
Stimola la fantasia, la creatività e le elaborazioni artistiche.

E’ collegato al quinto chakra: LEGGI ANCHE -> QUINTO CHAKRA

L’INDACO

L’indaco è un colore composto d’azzurro e viola-violetto, unisce quindi il movimento includente e spaziante del primo con il moto elevativo del secondo.

L’immagine simbolica del colore è quella del cielo all’avvicinarsi del giorno e della notte, determina il passaggio, la trasmutazione tra la notte e il giorno e viceversa. Il suo movimento è appena percettibile.

Colore di mutazione quindi, di trasformazione e d’abbandono. Solo se sapremo abbandonare la nostra identificazione cosciente, il giorno, potremo incontrare pienamente la nostra parte nascosta, la notte, che è la controparte “interiore”, spirituale.

Si è costatato che aumenta le onde alfa e teta a livello cerebrale, onde che portano al rilassamento profondo e poi al sonno profondo.

Questo colore ha una doppia valenza archetipale, che sostiene una natura manifestativa nel pervinca, e una natura elettiva nell’indaco.

E’ collegato con la capacità di comprensione più profonda, verso l’approfondimento.
In natura è scarsamente rappresentato. Sia l’indaco sia il pervinca condividono lo stesso “movimento”.

E’ indicato:

come anestetico, sedativo, antidolorifico e astringente, rinfrescante, purificante.

Ottimo nelle infezioni e infiammazioni dell’apparato respiratorio e oro-faringeo.

Stimola la milza e favorisce la produzione di fagociti. Preventivo nell’azione antivirale e antitumorale. Regola il ritmo veglia-sonno.

E’ collegato al sesto chakra: LEGGI ANCHE -> SESTO CHAKRA

IL VIOLA

COLORI E ALIMENTAZIONE

Il Viola è il colore con la frequenza più elevata, il violetto puro è presente solo nello spettro solare, come vibrazione massima visibile dello stesso.

Il viola è composto dal rosso e dal blu e unisce i due contrasti: vita, forza, fuoco, farsi strada, e calma, tranquillità, conservatorismo. Rappresenta il valore medio tra terra e cielo, tra passione e intelligenza, tra amore e saggezza.

E’ il colore della spiritualità e del trascendentale, stimola la meditazione.
E’ il colore della mente intuitiva, il giallo, suo colore complementare, è il colore della mente razionale.

La convibrazione con l’archetipo ci di riunificare la nostra “terra” con il nostro “cielo”, la non riunificazione comporta pericoli non trascurabili, e la trasmutazione potrebbe diventare fantastica e irreale; volgendo al sogno e all’illusione.

E’ indicato:
come battericida, coadiuva i globuli bianchi nella loro azione fagocitaria, stimola la formazione di anticorpi.
Antidolorifico e disintossicante. Depurativo a livello sanguigno per cui è utile in caso di intossicazione alimentare e farmacologica.
Aiuta l’assorbimento e il buon utilizzo delle vitamine.
Presiede all’equilibrazione del livello ematico del calcio e del fosforo, anemie; e alla “fissazione” del ferro e dello iodio, quindi nel rachitismo, nell’osteoporosi, nelle difficoltà di sviluppo osseo.

Nella tonalità LAVANDA è indicato in caso d’avidità alimentare e in tutte le forme nevrotiche collegate al cibo.
Dermatiti, psoriasi e malattie epiteliali in genere

E’ collegato al settimo chakra: LEGGI ANCHE -> SETTIMO CHAKRA

Per questo bellissimo articolo ringrazio la mia naturopata Enrica Villani che si è dedicata alla stesura con enorme impegno.

Enjoy the green side of life!



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